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Un eco acutissimo ritorna

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Guarda come ci osservano le cose
nel loro resistere alla pioggia e al vento
per affermare una testarda verità
C’è in loro una grande devozione
per l’eterno e per l’istante
e forse per quel bagliore che stupisce
e vibra in noi fino alle ossa
E’ sotto questo sguardo necessario
che nasce quel nostro grido visionario
- e un eco acutissimo ritorna -
nella carne che respira attorno ai versi
c’é una traccia remotissima di noi
che ora è fecondata e nasce a nuova vita

 Ivan Pozzoni - 06/01/2018 19:23:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Bella! :-)

 Amina Narimi - 25/10/2016 23:47:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

La forma il comportamento della tua poesia l’odore i suoni mi circondano come una foresta appena nata che si alza e tanta pace Per ascoltare la parola del silenzio vengo a riposare fra i tuoi versi come rami nelle tue ombre verdi -Dove abitavo quand’ero piccola la maggior parte dei pomeriggi dopo la scuola sullo spazio negativo da un tronco all’altro danzavo con l’aria - così la tua poesia è una foresta che offre acqua e cibo e carta è sughero per il vino è casa è fuoco è un frangivento la resina che cura - ha ragione William Carlos Williams le foreste galoppano nella notte ogni volta che si leva una brezza, grazia immensa è il suono dei cavalli divini come angeli o dei
e sacri e belli e tremendi celano semi scintille l’eterno e l’istante plasmati dal fecondo e dall’umido
i segni fertili sui muscoli brillano e nascono gli aceri rossi nel nostro cortile
Sì... dalla profondità delle grotte ci osservano le cose e se ci passi sopra le dita lo sai dove vanno a finire il flusso la linfa l’aria che ci rassomiglia reticoli di radici piene di zucchero e sole, di verde di sale di ossigeno puro e tenera pioggia
la gioia
che vedranno gli occhi non ancora nati e insieme eterni....

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